In data 14 novembre 2024, dalle ore 09:00 alle ore 13:00, presso la sala Conferenze dell’A.I.P.C. si è svolto il
secondo incontro del IV° Ciclo di aggiornamento professionale sulla Violenza in collaborazione con la
Questura di Roma. All’incontro hanno partecipato dodici operatori della Polizia di Stato, il Dottor Massimo
Lattanzi, Psicologo e psicoterapeuta e due dottoresse in Psicologia, tirocinanti dell’associazione, la
Dottoressa Martina Pericoli e la Dottoressa Giulia Marra. L’incontro è iniziato con la presentazione dei
partecipanti e dei rispettivi uffici di provenienza. I partecipanti hanno condiviso alcune esperienze vissute e
le aspettative sul corso di aggiornamento. Successivamente ha preso la parola il Dottor Massimo Lattanzi,
Psicologo Psicoterapeuta e Presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia che ha
introdotto il tema della violenza e il suo profondo legame con il trauma.
Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.:
https://open.spotify.com/show/3CWpZW8pFqFexLfg1CiOWQ?si=oNN7YmmLQMq0crAEVeYH-w
Il dottore Lattanzi ha presentato l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, un ETS che dal 2001,
anno della sua fondazione, si occupa di violenza in genere, in modo circolare e attraverso vari dipartimenti.
Nel 2002, è stato fondato l’Osservatorio Nazionale Stalking e nel 2007 il Centro Presunti autori di Violenza e
Stalking.
Il dottor Lattanzi ha descritto le attività svolte dall’Associazione, sottolineandone l’approccio rigorosamente
scientifico. La scientificità della ricerca e dell’approccio al tema della violenza è fondamentale, infatti, senza
è impossibile prevenire e trattare efficacemente tale fenomeno.
Il dottor Lattanzi, prendendo spunto da un intervento, ha condiviso che la violenza fisica e la violenza
sessuale sono quasi sempre precedute dalla violenza psicologica. Uno degli operatori ha ribadito, quanto
questa forma di violenza, sia difficile da caratterizzare e renda ancora più difficile l’uscita dal ciclo della
violenza. Il dottor Lattanzi illustra come uno degli obiettivi del gaslighting, sembrerebbe essere quello di
mettere in discussione la stessa sanità mentale della vittima e mantenerla in uno stato di confusione
alternando momenti di attacco e difesa. Nel tempo, questo meccanismo può generare assuefazione,
richiedendo un picco di arousal sempre maggiore.
Il dottor Lattanzi chiarisce come, sia le presunte vittime che i presunti autori, valutati con il Biofeedback
mostrino livelli di attivazione al di fuori della finestra di tolleranza, uno stato di iper o ipo-attivazione. La
ricerca condotta dal 2012 applicando il protocollo scientifico integrato A.S.V.S. e numerose altre ricerche
internazionali, rilevano come il trauma interferire con lo sviluppo neurobiologico. L’attivazione ripetuta
può, nel tempo, produrre una disregolazione emotiva. La conoscenza dei processi regolatori può
contribuire a comprendere come possano generare i comportamenti violenti e aggressivi e come si possa
perdere il controllo degli impulsi a seguito di una reazione emotiva intensa (AA.VV., 2021).
25 novembre Workshop Internazionale “Trauma Relazionali e Relazioni Violente” che si terrà dalle ore
14:30 alle ore 17:30 presso la sala della Comunità Europea a Roma. La partecipazione è gratuita, i posti
sono limitati l’iscrizione è obbligatoria e sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. È possibile iscriversi
compilando il form presente sul sito: www.workshoptraumarelazionalerelazioniviolente.it
Le presunte vittime che presunti autori si “incontrano” nel trauma e nel dolore. Nel 2011, con la
collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo
Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che
prevede un assessement specifico della valutazione del rischio. Il protocollo A. S. V. S. forse unico sul
panorama internazionale è applicato alla popolazione di persone che hanno vissuto (subito, agito e
assistito) condotte violente. Il protocollo prevede colloqui clinici, una valutazione psicofisiologica, una psicodiagnostica specifica e un percorso integrante psico-traumatologia, mindfulness e terapia
sensomotoria.
Strumenti come il biofeedback permettono di valutare l’attivazione di un soggetto in risposta a stimoli
stressanti e i suoi tempi di recupero e di ritrovare l’autoregolazione.
Lo sportello di ascolto ed orientamento dell’A.I.P.C. sulla violenza è dedicato a tutte le persone senza
distinzione di genere e di ruolo ricoperto (vittime, autori e familiari), il numero unico A.I.P.C. è il
3924401930 è attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail
è aipcitalia@gmail.com .
L’incontro è proseguito con la condivisione dei vissuti dei partecipanti, i numerosi interventi hanno fornito
stimolanti spunti di riflessione. Sono state approfondite le conseguenze del trauma relazionale e del trauma complesso sulle persone che ha generato forti emozioni tra i partecipanti. Nei traumi relazionali rientrano episodi di trascuratezza da parte di uno o entrambi i genitori, violenza psicologica, assistere a episodi di violenza domestica, assenze prolungate o separazioni da figure importanti, lutti o malattie gravi, non eventi naturali catastrofici (es. terremoti, incidenti, maremoti ecc.).
Se i suddetti traumi si ripetono nel tempo possono essere qualificati come traumi relazionali, a prescindere
dall’età in cui si subiscono o si percepiscono come tali (AA.VV.2021).
A conclusione dell’incontro, i partecipanti hanno condiviso i vissuti stimolati dalle loro narrazioni e dalle
riflessioni del dottor Lattanzi.
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Bibliografia
AA.VV. “Corso a distanza con ECM in Neuroscienze affettive e violenza: dal trauma all’acting out violento”,
AIPC EDITORE, 2021. https://www.formazionecontinuaviolenza.it/2021/01/19/esempio-di-corso/
AA.VV. “I traumi infantili: parte seconda – trauma during childhood: second parte”, AIPC EDITORE,
2021. https://www.traumaeviolenza.it/2021/05/25/i-traumi-infantili-parte-seconda-trauma-during-
childhood-second-part-2/
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